Considerata nel suo insieme, la musica italiana sembra caratterizza da imponenti moti centripeti che hanno fatto convergere in essa tutte le conquiste musicali del mondo civile seguiti da altrettanto imponenti moti centrifughi che hanno portato in tutto il mondo il frutto prezioso di questa convergenza.
Il fenomeno si è ripetuto due volte: nell'antichità classica e durante l'età rinascimentale barocca. Naturalmente non sempre il centro di convergenza delle esperienze musicali mondiali fu l'Italia; né è più possibile, da un certo momento in poi, considerare la musica mondiale unitariamente, ché i grandi imperi hanno ceduto il passo a Stati minori etnicamente omogenei.
Infine oggi non ci sentiamo più di identificare il mondo civile con l'area greco-romana prima, con quella del Sacro Romano Impero poi, trascurando i livelli raggiunti autonomamente dalle civiltà asiatiche africane e americane, che poca influenza esercitarono sulla civiltà cui apparteniamo a causa delle difficoltà di comunicazione, e anche di una certa preclusione autarchica delle grandi civiltà antiche.