Storia della Musica Colta

Storia della Musica Colta

Tommaso Albinoni (1671-1750)








Clavicembalista si colloca nel solco della musica strumentale italiana da Vivaldi a Corelli. Le sue opere si caratterizzano per l'evoluzione verso una più marcata prevalenza del ruolo concertante, in cui tutti gli strumenti dialogano con eguale dignità.
Rimangono, fra l'altro, Sonate per archi e organo,Sinfonie e concerti per archi , Balletti per archi e oboe.





Johann Sebastian Bach (1685-1750)








Incompreso nel suo tempo, per la concertazione del materiale, per il rigore dell'elaborazione e l'astrattezza dell'invenzione, la musica di Bach costituisce una proposta sperimentale per i musicisti dell'Ottocento e del Novecento.
Johann Sebastian Bach nasce a Eisenach (Turingia), figlio minore di Ambrogio, musico di quella città. Rimasto orfano a dieci anni, si trasferì ad Ohrdruf, presso il fratello maggiore Johann Christoph, che vi svolgeva mansioni di organista e che curò la sua educazione musicale. Prosegue (1700) gli studi a luneburg, ove ascolta l'organista George Boehm. Visita Amburgo per ascoltare l'organista Beinken.
Nel 1703 va a Weimar come violinista  presso la corte del duca di Sassonia; poi si trasferisce a Arnatadt, organista nella chiesa luterana. Va (1705-1706) va a Lubecca, dove si trattiene alcuni mesi per studiare con Buxtehude.
Nel 1707 a Muhlhausen ottiene il posto di organista nella chiesa fi S. Biagio. Sposa la cugina Maria Barbara. A Weimar è nominato organista di corte (1708), e più tardi (1714) maestro dei concerti di corte.
Nel 1717 è chiamato a Kothen, maestro di cappella alla corte del principe Leopoldo di Anhalt 1720: viaggio ad Amburgo e morte di Maria Barbara. Nel 1721 sposa Anna Maddalena Wulkens. Agli anni di Weimar e di Kothen risale gran parte della sua produzione strumentale.
Nel 1723 passa a Lipsia, "Kantor"! nella chiesa di S.Tommaso e direttore della musica all'Università; come Kantor deve provvedere alla composizione e direzione della musica in chiesa (una cantata ogni domenica).
Diversi viaggi a Dresda e ad Amburgo; a Potsdam (1747), su invito di Federico il Grande, alla cui corte era clavicembalista il figlio Philipp Emanuel.
Nel 1750 muore a Lipsia; negli ultimi tempi era stato colpito da cecità. A Lipsia scrisse soprattutto musica religiosa (cantate, passioni, composizioni per organo).

Sulle opere: link https://www.musicaclassica-amalia.blogspot.com



Breve Storia della Musica









I mezzi di cui si serve la Musica sono la voce umana e gli strumenti; da ciò le due divisioni di Musica vocale e Musica strumentale. 
La più antica è quella vocale, nata nel bisogno innato nell'uomo di enfatizzare l'espressione dei propri sentimenti: il canto è un'amplificazione, un sublimamento del grido che l'uomo emette sotto l'impulso di una forte commozione.
La  Musica strumentale sorse dapprima come accentuazione del ritmo dei movimenti (marcia, danza o canto accompagnati da battere di mani, poi da tamburi, infine da strumenti a pizzico e a fiato).
Nella Bibbia compaiono per la prima volta il patriarca Jubal (3500 anni a.C.) come suonatore di cetra e di organo.
L'arte si sviluppò attraverso una lunga evoluzione; dapprima in unione alle parole (canto solo o raddoppiato da strumenti), poi la Musica strumentale associata per lo più alla danza.
Solo molto più tardi i due generi si fondono, ora gareggiando per primeggiare l'uno sull'altro, ora cercando il punto ideale di fusione perfetta




Gli studi di tale evoluzione separata o congiunta hanno dato origine a varie forme e, quindi, al canto lirico monodico, al canto polifonico, alla Musica strumentale per danza, alla Musica da camera e alla Musica sinfonica.

Continua


Tommaso Traetta




 



Tommaso Traetta (Bitonto, 127 - Venezia, 1779) studiò con Durante a Napoli, ove iniziò con successo l'attività di compositore (musica sacra, melodrammi).
Nominato maestro di Cappella del duca di Parma (1758), collaborò con l'intendente borbonico Du Tillot nel tentativo di riforma del melodramma italiano che questi voleva attuare, suggerendo come modello il teatro di Rameau e la contemporanea opéra francese (Ifigenia in Aulide, 1758; Ippolito ed Aricia, 1759).
Fu poi a Vienna
(ebbe rapporti artistici con Durazzo); a Venezia, come direttore del Conservatorio dell'Ospedaletto (1765-74), ove succedette a Galuppi; a Londra; a Venezia dove morì.
Scrisse numerose opere, specialmente serie (tra cui, oltre a quelle citate, Armida, 1761; Sofonisba, 1762; Ifigenia in Tauride, 1768; Antigone, 1772); un oratorio, musica sacra, ecc.).



S.Boezio








Alla fine dell'età classica il filosofo Severino Boezio (480 ca.-524) raccolse un ampio compendio le nozioni di teoria musicale greca (De institutione musicae).
Questo trattato ebbe grande fortuna e per tutto il Medioevo rimase il punto di partenza dell'ulteriore teoretica sulla musica.

G.Mahler









Gustav Mahler (1860-1911), educato da Bruckner, proseguì nell'indirizzo tracciatogli dal maestro e compose musiche di vasta struttura e per complessi orchestrali di insolita ampiezza: scrisse 9 sinfonie; Il canto della terra; ecc.




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A.Bruckner







Anton Bruckner (1824-1896), autodidatta, celebre organista, incominciò a scrivere per l'orchestra quando aveva quarant'anni.
Le sue 11 sinfonie (9 numerate e 2 no) rilevano l'influsso di Wagner.




Antonio Caldara





(1670-1736)


Per quanto la produzione di Caldara sia principalmente incentrata sul melodramma, sulla cantata e sull'attività oratoriale, le sue opere strumentali rivestono non poca importanza nell'evoluzione della forma-sonata: sonate per clavicembalo, per uno o due violini, quartetti per archi.








Luciano Berio







Allievo di Ghedini e Dallapiccola, Luciano Berio ha fondato nel 1955, insieme con B.Maderna, lo studio di fonologia musicale della Rai di Milano. La poetica di Berio si fonda sulla convinzione che il nucleo fondamentale della composizione consiste nel creare opere che possono comunicare direttamente con l'ascoltatore attraverso un linguaggio qualunque esso sia, efficace ed immediato.
Questo spiega il fatto che l'autore si volge a tutte le esperienze possibili, dalla musica atonale a quella dodecafonica, dalla rielaborazione di musiche del passato alla tecnica elettronica. Esemplari in questa ottica, le Sequenze per strumenti singoli, in cui gli studia e approfondisce le potenzialità espressive degli strumenti stessi.
Tra le composizioni ricordiamo Variazioni per orchestra da camera, Chemins I (per arpa), II E III (per viola), IV (per oboe); tra le composizioni elettroniche spiccano Omaggio a Joyce e Momenti.









Giovanni Paisiello









Giovanni Paisiello (Taranto, 1740 - Napoli, 1816) nel Conservatorio di S.Onofrio studiò con Durante, Cotumacci ed Abos. La sua fama di operista, verso il 1764 si sparse rapidamente da Napoli per tutta l'Italia. nel 1776 fu invitato da Caterina II a coprire il posto di maestro di cappella presso la corte russa. Vi si trattenne fino al 1784, grandemente apprezzato. (Durante questo soggiorno fece rappresentare Il Barbiere di Siviglia, 1782; La serva padrona, sul libretto che già era servito a Pergolesi; compose inoltre 2 concerti per cembalo e orchestra). Tornò a Napoli come maestro di cappella e compositore della corte borbonica; due successi di questo periodo furono La bella molinara, 1788 e Nina pazza per amore, 1789. In seguito scrisse prevalentemente opere serie. Dopo la rivoluzione napoletana del 1799 e dopo la caduta di Napoleone (1815) subì persecuzioni per non aver seguito i Borboni in Sicilia. Napoleone che amava la sua musica, l'aveva voluto a Parigi nel 1802.
Scrisse più di 100 opere; oltre a quelle già nominate si ricordano Il mondo alla rovescia,1764, e il Socrate immaginario, 1775.